Nosferatu100

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Nosferatu il vampiro

di Friedrich Wilhelm Murnau

Sonorizzazione Live di Caterina Palazzi “Zaleska”

Titolo originale: Nosferatu, Eine Symphonie des Grauens
Germania, 1922, 95′
Sceneggiatura: Henrik Galeen, da un’idea di Albin Grau e dal romanzo Dracula di Bram Stoker
Fotografia: Fritz Arno Wagner
Montaggio: Freidrich Wilhelm Murnau
Scenografia: Albin Grau
Costumi: Albin Grau
Interpreti: Max Schreck (Conte Orlok/Nosferatu), Greta Schröder (Ellen Hutter), Ruth Landshoff (Ruth), Gustav von Wangenheim (Jason Hutter), Alexander Granach (Knock), Georg Heinrich Schnell (Harding), John Gottowt (Professor Bulwer), Gustav Botz (Professor Sievers), Max Nemetz (capitano)
Produzione: Enrico Diekmann, Albin Grau per Prana
Distribuzione: Il Cinema Ritrovato

In collaborazione con Vicoli Corti

1838. Il giovane agente immobiliare Thomas Hutter si reca in Transilvania per trattare con il Conte Orlok, che intende trasferirsi in Germania, ignaro del fatto che il nobile è un vampiro, portatore di pestilenza e morte. Una volta arrivato a Wisborg, il Nosferatu prende di mira Ellen, la moglie di Hutter.

Caterina Palazzi
Contrabbassista e compositrice di jazz, rock psichedelico e musica noise.
Leader della band italiana Sudoku Killer, la contrabbassista romana presenta ZALESKA, nuova performance audiovisiva noir intima e ipnotica, in cui linee melodiche si intrecciano a momenti dissonanti e rumoristici, creando una sorta di orchestrina funebre solitaria di bassi.
Zaleska è la figlia illegittima del voivoda Vlad Țepeș III altresì noto come Drăculea

La critica:
“Sul piano formale, il film si allontana dall’espressionismo e lo trascende: prima d’ogni altra cosa per l’importanza che vi ha la Natura, per l’impressionante varietà di esterni reali che ne accrescono il romanticismo magico. Murnau s’abbandona totalmente al suo gusto della polifonia e del contrappunto, sul piano drammatico e cosmico. Nosferatu è prima di tutto un poema metafisico nel quale le forze della morte mostrano la vocazione – una vocazione inesorabile – ad attirare a sé, aspirare, assorbire le forze della vita, senza che nella descrizione di questa lotta intervenga alcun manicheismo moralista”
(Jacques Lourcelles).