Dorothy non deve morire

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Dorothy non deve morire

di Andrea Simonetti

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Italia, 2020, 22′
Sceneggiatura: Andrea Simonetti con la collaborazione di Gaetano Colella e Lorenzo Bagnatori
Fotografia: Cristiano Di Nicola
Montaggio: Stefano Malchiodi
Musica: Pino Forresu
Scenografia: Marta Marrone
Trucco: Silvia Sangiorgio
Interpreti: Milena Vukotic (Dorothy), Serena Tondo (Sally), Luca Di Prospero (Spavento), Pio Stellaccio (Latta), Gaetano Colella (Leone)
Produzione: 10D Film
Distribuzione: Premiere Film

  

  

Una Dorothy ormai anziana vive con la sua domestica Sally in un vecchio mulino. La donna è molto malata, le sue condizioni sono gravi. La sua ultima volontà è quella di rivedere i suoi compagni di viaggio ai tempi di OZ con i quali non è più in contatto da anni. Ma Leone, Spavento e Latta sono molto cambiati dai tempi del viaggio, sono divenuti personaggi pubblici e la loro notorietà ha cambiato i loro caratteri e il l loro stile di vita. Hanno litigato fra di loro e hanno interrotto i rapporti e le comunicazioni. L’aggravarsi delle condizioni di Dorothy è occasione per incontrarsi dopo tanti anni, riunirsi e confrontarsi. Forse la morte della loro amica può ricongiungere i tre uomini con il loro glorioso passato da eroi. Forse un nuovo viaggio li aspetta. Forse un nuovo OZ.

Note di regia:
Una favola noir a lieto fine. Mi piace riassumere così il mio cortometraggio. Anche se dietro questa definizione si nascondono molte sfumature e altrettanti approfondimenti. La domanda di quel bambino, in realtà, è una domanda che assilla spesso anche me quando finisco di leggere un libro o di vedere un film. Anch’io mi interrogo sul futuro del protagonista o dei protagonisti.
Ho voluto giocare con i destini distorti dei protagonisti di questa fiaba immaginando che, dopo aver compiuto una parabola così ascendente, essi avessero dimenticato le loro origini. La memoria è uno dei temi di questo cortometraggio. La memoria dei rapporti umani, dei sentimenti e dei luoghi. Non a caso, infatti, solo Dorothy ha conservato la memoria del suo viaggio, sia interiore che esteriore. Lei rappresenta lo scrigno dei loro ricordi e dei loro sentimenti e, non a caso, non si è più spostata dalla sua casa, conserva tutte le foto e rivive, in maniera rituale, le abitudini che contraddistinsero quel viaggio.
Spavento, Leone e Latta, invece, si sono completamente allontanati da quel viaggio, anzi ne hanno percorso un altro, ma a ritroso, che li ha fatti completamente smarrire. Si sono persi, sono cambiati, si sono involuti.
Dorothy vuole che si ritrovino e che facciano pace e mi piace immaginare che faccia tutto questo proprio per quei bambini che tanto hanno creduto in loro.
(Andrea Simonetti)

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Andrea Simonetti
Nasce a Taranto nel 1981 e studia alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, per poi intraprendere una carriera di attore e regista. A teatro lavora con registi come Luca Ronconi, Massimo Castri, Mauro Avogadro, Maurizio Scaparro, Carmelo Rifici e Daniele Salvo, mentre al cinema è in Black Stars, Manuale d’amore 2, Marpiccolo e Loro di Paolo Sorrentino. Nel 2013 scrive, dirige e interpreta il suo primo cortometraggio, Alle corde, che gira in più di 100 festival italiani e stranieri, conseguendo numerosi premi. Seguono, nel 2016, La fuitina e, nel 2020, Dorothy non deve morire. A Settembre 2018 vince il Premio Solinas Experimenta Serie insieme a Gaetano Colella per la serie tv Up&Down, prodotta da Rai Fiction e attualmente visibile su RaiPlay. Sempre con Colella è autore del testo teatrale La voce del mare, per la regia di M. Romeo Piparo, che vede Luca Ward protagonista e che debutterà a marzo 2022 al Teatro Sistina di Roma.