Fulci for Fake

     Italian Gothic

Fulci for Fake

di Simone Scafidi

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Regno Unito/Italia, 2019, 92′
Sceneggiatura: Simone Scafidi
Fotografia: Patrizio Saccò
Montaggio: Claudio Rossoni
Musica: Federico Truzzi
Scenografia: Vincenzo Palombo
Costumi: Veronica Brevi
Interpreti: Nicola Nocella, Martina Troni, Antonella Fulci, Camilla Fulci, Sandro Bitetto, Fabio Frizzi, Paolo Malco, Davide Pulici
Produzione: Giada Mazzoleni, Daniele Bolcato per Paguro Film, Claudio Rossoni per 341 Production

 

 

Nicola, attore di successo, accetta di interpretare Lucio Fulci in un biopic dedicato al regista. L’attore inizia un viaggio alla scoperta di Fulci, interrogandosi a fondo sulla vera natura di un uomo che, già in vita, aveva riscritto la propria biografia. Una biografia in cui il mito, la creazione, la leggenda hanno ridefinito una vita esaltante quanto drammatica.

Note di regia
Ho scoperto il cinema di Lucio Fulci quando avevo quindici anni. A Tortona, dove vivevo, sembrava che lo conoscessi solo io. A distanza di tanti anni, dedicargli un film è come tornare alla nascita della mia passione per il cinema. Toccare i propri amori è sempre rischioso. Ho capito subito che dovevo inseguire l’uomo, sapendo che il mito avrebbe trionfato sulla realtà. Perché Fulci stesso ha abbellito la sua biografia attraverso l’invenzione. La sua vita è stata segnata dalla coesistenza di anime diverse, di film inconciliabili, di genio e di lotta per la sopravvivenza. Tutti elementi che li hanno resi capaci di resistere al tempo. Facendoli diventare più belli e, soprattutto, più inafferrabili.
(Simone Scafidi)

Simone Scafidi
Nato nel 1978, scrive, dirige e produce cortometraggi, lungometraggi e video dal 1997. Nel 2008 esce nelle sale cinematografiche Gli arcangeli, considerato uno degli esordi italiani più originali degli anni 2000. Seguono La Distruzione (2008), La festa (2013), Eva Braun (2014), Zanetti Story (2015) e Fulci for Fake (2019). Il 19 febbraio 2009, la Cineteca Nazionale di Roma gli ha dedicato una retrospettiva, facendolo così risultare il più giovane regista italiano ad aver ottenuto questo riconoscimento.

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La critica
Il percorso, volutamente non lineare, cerca di restituire un ritratto sfaccettato, che riesce a formulare ipotesi molto interessanti, circa i legami tra il privato e il pubblico di Fulci, fra le tragedie che hanno colpito prima la moglie (morta suicida) e poi la figlia Camilla (che ha rischiato la paralisi per una caduta da cavallo). Il film ha così un andamento ondivago, a tratti molto intimo e appassionante. In questo gioco di specchi, tra pubblico e privato, il viaggio si rivela interessante, ben sintetizzato da una delle immagini più potenti: quella che, a inizio film, vede l’interprete Nicola Nocella strapparsi dal viso il pesante trucco che lo ha trasformato in Fulci, con un efficace effetto quasi “splatter” degno delle migliori scene dell’autore.
(Davide Di Giorgio, Duels.it)