La Cosa – 40° Anniversario

     Eventi – Film di chiusura

La Cosa – 40° Anniversario

di John Carpenter

USA, 1982, 110′
Sceneggiatura: Bill Lancaster, dal racconto “Who Goes There?”, di John W. Campbell Jr. (in italiano pubblicato come “La Cosa” o “La Cosa da un altro mondo”)
Fotografia: Dean Cundey
Montaggio: Todd Ramsay
Musica: Ennio Morricone
Scenografia: John L. Lloyd, Henry Larrecq
Effetti speciali trucco: Rob Bottin
Effetti speciali meccanici: Roy Arbogast
Interpreti: Kurt Russell (R. J. MacReady), A. Wilford Brimley (Dr. Blair), T. K. Carter (Nauls), David Clennon (Palmer), Keith David (Childs), Richard Dysart (Dr. Cooper), Charles Hallahan (Vance Norris), Peter Maloney (George Bennings), Richard Masur (Clark), Donald Moffat (Garry), Joel Polis (Fuchs), Thomas Waites (Windows), Larry Franco (norvegese)
Produzione: David Foster, Laurence Thurman per Universal Pictures
Distribuzione: Universal

Una spedizione scientifica in Antartide, viene in contatto con un misterioso parassita alieno: in grado di replicare perfettamente l’aspetto di qualunque persona, la “Cosa” scatena un clima di paranoia fra i membri del team.

Note di regia:
Con il Panavision si utilizza l’immagine intera, si sa esattamente ciò che si mette. Non mi è particolarmente difficile mostrare un personaggio strettamente confinato in uno spazio immenso. Ho fatto diversi film con persone isolate o prigioniere in un luogo chiuso, filmato in Panavision. Mi piace molto. Mi diverte. E per girare un film sull’isolamento come La Cosa, il Panavision è veramente l’ideale: permette di dimostrare la solitudine lasciando grandi spazi vuoti sui lati dell’immagine. Alla fine, tutto si riconduce a una scelta in inquadrature e io adoro il Panavision.
(John Carpenter, da “John Carpenter. La visione oltre l’orrore”, a cura di Giuseppe Gariazzo, Stefano Sorbini Editore, Roma, 1995

John Carpenter
Nato a Carthage, nello stato di New York, il 16 Gennaio 1948 è uno dei più autorevoli rappresentanti del nuovo cinema fantastico americano emerso negli anni Settanta: dopo gli studi alla University of Southern California, ha iniziato una carriera da cineasta indipendente, caratterizzata da capolavori come Halloween (1978), Fog (1980), 1997: Fuga da New York (1981), Il Signore del Male (1987), Essi vivono (1988), Vampires (1998). Non è da meno la produzione per gli studios, con film quali La Cosa (1982), Starman (1984), Grosso guaio a Chinatown (1986), Il seme della follia (1994). È anche un apprezzato musicista, come testimoniano molte delle sue colonne sonore e, più di recente, gli album Lost Themes e gli score per la trilogia di Halloween di David Gordon Green.

La critica:
Si noterà come ogni apparizione della “Cosa” giunga non al culmine di un climax, ma in un momento di relativa calma, come a ritagliarsi uno spazio che sia pienamente suo e che, pur perfettamente iscritto nella relativa porzione di racconto, sia allo stesso tempo abbastanza autonomo da potersi offrire come sublimazione della creatività fantastica.
Chiaramente si è molto speculato sulle possibili letture metaforiche nell’era dell’individualismo sfrenato e delle malattie simil AIDS (tutte legittime, beninteso), ma appare più giusto sottolineare una prospettiva che è totalmente epica, nel senso etimologico del “racconto di grandi azioni”. Carpenter non a caso alterna movimenti morbidi della macchina da presa a dettagli che isolano singole azioni (la mano di MacReady che stringe il ghiaccio, il lanciafiamme che cade, il ghiaccio congelato sul braccio del norvegese suicida) amplificando le stesse nel più puro stile del racconto epico, dove ogni gesto è in grado di definire la propria autosufficienza rispetto alla storia che racconta.
(Davide Di Giorgio, da Sentieri Selvaggi)