Suicide by Sunlight

     Black Horrors Matter

Suicide by Sunlight

di Nikyatu Jusu

Usa, 2019, 17′
Sceneggiatura: Nikyatu Jusu, R. Shanea Williams
Fotografia: Daisy Zhou
Montaggio: Marina Katz, Kristan Sprague
Scenografia: Alison Melillo
Costumi: Sarah Williams
Effetti speciali trucco: Risha Rox
Interpreti: Natalie Paul (Valentina), Teren Carter (dr. Kadhir), Motell Gyn Foster (Langston), Ellie Foumbi (madre di Micha), Destin Khari (Micha), Souleymane Sy Savane (pastore), Alexis Nichole Smith (Kira)
Produzione: Nikkia Moulterie per SBS Productions



Valentina è una vampira, la melanina nella sua pelle la protegge dal sole e le permette di agire alla luce del giorno. La sua sete di sangue l’ha allontanata dalla famiglia, impedendole di stare con le sue figlie. Ma quando scopre che un’altra donna ha preso il suo posto fra le mura domestiche, arriva il momento di agire.

Note di regia
Mi sono imbattuta nella produzione di Octavia Butler molti anni fa e ho scoperto Fledgling. La storia era davvero avvincente, ma sapevo che dovevo fare più ricerche sulla melanina perché amo quando il genere fonde i fatti scientifici con la fantasia. L’idea dei vampiri neri che camminano sotto il sole è un tale trampolino di lancio per così tante idee, e volevo esplorarla.
Stavo pensando all’incrocio di razze, alla nostra storia di neri e alla morte. Tutti questi strati sono inerenti al concetto di vampiri neri che camminano di giorno. Poi si trattava di ricercare l’origine dei vampiri nelle nostre rispettive culture. Ne ho avuto conferma quando ho scoperto che c’erano vampiri africani, radicati nella cultura ghanese. Ci sono anche i vampiri haitiani, chiamati Loogaroos, radicati in quella cultura. Così ho fuso il tutto con lo spunto iniziale offerto da Octavia Butler.
(Nikyatu Jusu da Shadow and Act)

Nikyatu Jusu
Sceneggiatrice e regista, nasce ad Atlanta, in Georgia, da genitori della Sierra Leone. Durante gli studi di medicina in North Carolina, l’incontro con un insegnate di scrittura la convince a cambiare i suoi piani. Si laurea così in cinema nel 2005, per poi specializzarsi alla New York University. Nel 2007 realizza il suo primo corto, African Booty Scratcher, in parte autobiografico, seguito nel 2010 da Say Grace Before Drowning, che ottiene numerosi riconoscimenti. Il terzo lavoro è del 2011, Black Swan Theory. Nel 2017, Suicide by Sunlight viene presentato al Sundance Film Festival. Sempre qui, nel 2022, debutta il suo primo lungometraggio, Nanny, che vince il concorso e viene acquisito da Amazon Prime per la distribuzione internazionale.

suicidebysunlightfilm

La critica
Il vampirismo adotta lo status di razza, poiché [Valentina] appare alienata nei confronti della propria natura in un modo che sicuramente sarà familiare alle minoranze di tutto il mondo. La punizione che le viene inflitta attraverso la privazione delle figlie e il potere bruto esercitato su di lei da questa separazione è il motore del conflitto del film e rende Valentina una figura per cui provare comprensione. Questi elementi del dramma familiare sono avvincenti tanto quanto quelli più fantastici della storia e così, quella che potrebbe apparire come la semplice storia di Valentina che combatte la propria discriminazione e si autoimpossessa del proprio potere, viene allo stesso tempo complicata da questa componente fantastica, lasciando allo spettatore una nausea deliziosamente conflittuale sulla prospettiva del suo trionfo.
(Jason Sondhi, da Shortoftheweek.com)