Notte profonda

     Ossessione Horror: Omaggio a Fabio Salerno

Notte profonda

di Fabio Salerno

Italia, 1991, 68′
Sceneggiatura: Fabio Salerno
Fotografia: Fabio Salerno
Montaggio: Fabio Salerno
Musica: Nicola Tatoni, Limbo, Enrico Vanossi
Assistenza alla regia: Fabio Mescia, Vittorio Rifranti
Disegni di scena: Giuliano Cupello
Effetti speciali: Fabio Salerno
Interpreti: Luigi Sgroi (Paolo), Simona Brusoni (Cristina), Marco Monzani (barista), Francesca Bartellini (dottoressa), Olimpio Fantaguzzi (prete), Cristina Rizzello (amica)
Produzione: Rosa Manna Salerno e Fabio Salerno per Fabio Salerno Produzioni Horror
Distribuzione: Oblivion Film

In collaborazione con Oblivion Film

Un giovane disegnatore di fumetti horror trova casualmente uno strano e curioso oggetto. Questo ha una forma tipo “rompicapo” piramidale che comincia a attirare in maniera maniacale l’attenzione del ragazzo. In realtà nell’oggetto si nasconde una forza maligna che cambierà la vita del protagonista.

Fabio Salerno
Regista seminale e autentico apripista dell’horror indipendente italiano che continuerà a caratterizzare la scena dopo gli anni Ottanta. Nato a Milano nel 1965, inizia a manifestare la sua passione per il cinema appena quattordicenne, girando brevi film in Super 8, con cui forma una cifra personale e declinata ben presto verso l’horror, in quanto genere capace di esplorare un’ampia gamma di visioni e emozioni. Tra i suoi corti più celebri: Vampiri (1985), Mezzanotte (1986) e Arpie (1987). Con Oltretomba (1988) avviene il passaggio al formato 16mm che caratterizzerà il resto della sua produzione. Il primo lungometraggio è Notte profonda, presentato al Festival di Bellaria nel 1990 e al Fantafestival nel 1991, dove ottiene una menzione speciale della giuria. Nel 1993 è poi la volta di L’altra dimensione, secondo e ultimo lungometraggio che resta inedito. La tragica scomparsa avviene nello stesso anno.

La critica
Salerno gira buoni splatter – o anche semplicemente horror – nel pieno rispetto della tradizione B sia americana, sia italiana e cioè costruendo trame non troppo originali (ma comunque passabili), curando gli effetti speciali e ridimensionando, se non azzerando, tutti gli elementi esterni alla storia e alla sua atmosfera. Il risultato è abbastanza valido e non è di sicuro inferiore a un lavoro di Massaccesi o di Deodato (infatti fu proprio il primo a contattare Salerno per la regia de La Casa 4, che poi fu affidata a Laurenti)
(Renato Dellavalle, da Cineforum 299, ottobre 1990)