Buio Omega

     Notte Joe D’Amato

Buio Omega

di Joe D’Amato

buioomegalocandinaItalia, 1979, 90′
Sceneggiatura: Ottavio Fabbri, da un soggetto di Giacomo Guerrini
Fotografia: Aristide Massaccesi
Montaggio: Ornella Micheli
Musica: Goblin
Scenografia: Ennio Michettoni
Costumi: Mario Paladini
Effetti speciali trucco: Cesare Biseo
Interpreti: Kieran Canter (Francesco), Cinzia Monreale (Anna e Teodora Volkl), Franca Stoppi (Iris)
Produzione: Ermanno Donati, Marco Rossetti, Oscar Santaniello, Silvio Colecchia per D. R. Mass Communications
Distribuzione: RTI

Francesco, un giovane imbalsamatore orfano dei genitori e innamoratissimo della fidanzata Anna, vive in una villa con la governante Iris, morbosamente innamorata di lui. Quando Anna muore, Francesco, pazzo per il dolore, decide di rubarne il corpo e di imbalsamarla per averla sempre con sé. Iris lo spalleggia e lo aiuta a eliminare selvaggiamente chiunque scopra il macabro segreto.

Note di regia:
Fu una bellissima esperienza, fatta con Ermanno Donati. La storia era stata rivista e corretta da Mino Guerrini. Lui era un genio, secondo me… uno scapestrato, un genio vero… non inquadrato in nulla. Così si inventò questa storia di sana pianta e il film ricavato mi diede un sacco di soddisfazioni. La cosa che mi fa sorridere pensando a Buio Omega è che tanta gente pensa che abbia filmato delle vere autopsie. Penso che sia inutile andare a filmare un’autopsia vera perché il cinema è finzione in tutto. Quindi perché? La scena famosa dell’imbalsamazione l’ho girata con dei chili di frattaglie comprate dal macellaio sotto dove stavamo girando, che poi lui tirava fuori dalla donna.
(Aristide Massaccesi, Nocturno Dossier n. 87, gennaio 2009)

Joe D’Amato
Aristide Massaccesi nasce a Roma nel 1936 si avvicina al cinema già a 14 anni, lavorando come elettricista, per poi diventare un apprezzato fotografo di scena e direttore della fotografia. Il perfetto inizio per una carriera poliedrica e prolifica che lo vedrà ricoprire i ruoli di regista, operatore, direttore della fotografia, sceneggiatore e produttore. L’esordio alla regista ufficiale è dei primi anni Settanta, e darà il via a una filmografia comprensiva di tutti i generi, in cui adotterà numerosi pseudonimi. Fra i tanti, Joe D’Amato è quello più celebre perché collegato ai film che più lo hanno reso famoso e in cui ha sperimentato il legame fra horror e erotismo ritagliandosi il favore dei cultori del cinema estremo. A lui si deve la scoperta di talenti come Michele Soavi e il ritorno dietro la macchina da presa di Lucio Fulci con l’ultima regia. Costretto dalla crisi a dedicarsi estensivamente al porno negli ultimi anni, scompare nel 1999.

buioomegafilm

La critica:
Francesco è uno psicopatico all’ultimo stadio della necrofilia. Nel suo laboratorio-officina, il nuovo dr. Frankenstein ‘resuscita’ la sua amata dalla morte e le restituisce intatto il suo corpo. (…) Anche se presente nel racconto, il sesso è congelato proprio in quel cadavere, perno dell’intero film, e a nulla valgono i morbosi tentativi del protagonista per un amore a tre (…). Triste e perverso, il sesso ha una sua dimensione reale solo nel torbido legame che vincola il giovane alla sua complice-strega-amante. Buio Omega è sostanzialmente una vicenda di amore, di psicopatia e di morte, inserita in un esasperato, irreale contesto thrilling, connotazione che diverrà fondamentale anche nei successivi lavori di D’Amato.
(Antonio Bruschini e Antonio Tentori, “Profonde tenebre: Il cinema thrilling italiano 1962-1982”, Granata Press 1992)