Blacula

     Black Horrors Matter

Blacula

di William Crain

Titolo originale: id.
Usa, 1972, 92′
Sceneggiatura: Joan Torres, Raymond Koenig
Fotografia: John M. Stephens
Montaggio: Allan Jacobs
Musica: Gene Page
Scenografia: Walter Herndon
Effetti speciali: Roger George
Interpreti: William Marshall (principe Mamuwalde/Blacula), Vonetta McGee (Tina / Luva), Denise Nicholas (Michelle), Thalmus Rasulala (Gordon Thomas), Gordon Pinsent (Tenente Peters), Charles Macaulay (Dracula)
Produzione: Joseph T. Naar, Samuel Z. Arkoff per Power Productions/American International Pictures
Distribuzione: American International Pictures

Transilvania, 1870: il principe africano Mamuwalde raggiunge il castello del Conte Dracula per protestare contro la tratta degli schiavi. Per tutta risposta, viene però morso dal vampiro e condannato alla dannazione eterna come Blacula. La sua tomba viene ritrovata ai giorni nostri e il vampiro, risvegliatosi, cerca di far sua la giovane Tina, in cui rivede l’amata moglie Luva, uccisa da Dracula nella stessa notte di molti secoli prima.

Note di regia:
Mi era giunta voce che l’American International Pictures voleva realizzare questo film, così li ho chiamati, ho parlato con Sam Arkoff e sono stato assunto. Sono cresciuto con Dracula, L’Uomo Lupo e Frankenstein e questo film aveva un protagonista nero, quindi già di per sé trovavo il concept molto interessante. L’American International aveva però in mente un film diverso da quello che pensavo io: se avete familiarità con la loro produzione, sapete che realizzavano molti film exploitation e blaxploitation e come attore volevano Roscoe Lee Brown, se ricordo bene. Io invece volevo adottare un approccio classico e spinsi per William Marshall, che era un attore di formazione shakespeariana e aveva la presenza che ritenevo giusta per il ruolo. Chiesi così al produttore Joe Naar e insieme decidemmo per Marshall, ma dovemmo un po’ insistere..
(William Crain, da Without Your Head)

William Crain
Nato a Columbus, in Ohio, nel 1949, si laurea alla UCLA di Los Angeles e ottiene il successo nel 1972 con Blacula, cui segue un’altra rivisitazione in chiave black di un racconto classico dell’horror, Dr. Black and Mr. Hyde (1976). In seguito lavora anche in televisione, su telefilm cult come Starsky & Hutch e Hazzard. A un periodo di inattività dopo gli anni Novanta, segue una più recente riscoperta, che lo porta a piccoli ruoli da attore e alla regia del corto Nothing as it seems (2016).

La critica:
Temevamo il peggio e invece la sorpresa è stata totale. Blacula è un film eccellente che non cade mai nella parodia sprezzante. Al contrario, è con grande rispetto per il mito e le sue convenzioni che William Crain ne mette a nudo i significati latenti. L’irruzione nel nostro contemporaneo, razionale per necessità, di un vampiro, vestigia del XIX secolo, accresce questa differenza tra coloro che, neri o bianchi, rifiutano il nostro mondo e gli altri, che bianchi o neri lo accettano.
(Stéphane Levy-Klein, da Écran 17, luglio 1973)