Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street

     Transhorror

Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street

di Roman Chimienti, Tyler Jensen

Usa, 2019, 99′
Sceneggiatura: Michael Beard, Clint Catalyst, Leo Herrera, Justin Lockwood
Fotografia: Julian Bernstein, Amber Gray, Tyler Jensen, Sasha Landskov, Eavvon O’Neal, Mark Zemel
Montaggio: Tyler Jensen
Musica: Alexander Taylor
Interpreti: Mark Patton (sé stesso), Cecil Baldwin (narratore), Robert Englund (sé stesso), Jack Sholder (sé stesso), David Chaskin (sé stesso), Kim Myers (sé stessa)
Produzione: Roman Chimienti, Mark Patton per The End Productions
Distribuzione: The End Productions

Nel 1985 Mark Patton, gay non dichiarato nell’America conservatrice e oppressa dalla fobia dell’Aids, fu il protagonista di Nightmare 2 – La rivincita, marchiato come il primo horror mainstream a tematica omosessuale. Fu la rovina della sua carriera. Oggi, scomparso dalle scene, Mark è pronto a riprendersi il posto sotto i riflettori, acclamato dal pubblico che, negli anni, ha reso il film un cult movie.

Note di regia:
L’horror è sempre stato un genere di nicchia, che ha subito critiche dal mondo esterno, e quindi non dovrebbe essere così difficile relazionarsi con i fan queer. Inoltre, è ora di riscrivere la cronaca di Nightmare 2 e smetterla di accusarlo per la sua componente omosessuale. Vogliamo invece ribadire la nostra presenza nella comunità dell’horror. In quanto appassionati gay di horror stiamo uscendo allo scoperto dall’armadio in cui ci hanno relegato per molto tempo.
(Roman Chimienti e Tyler Jensen, da rue-morgue.com)

Roman Chimienti e Tyler Jensen
Roman Chimienti è regista e montatore, Tyler Jensen è regista e ingegnere del suono. Entrambi lavorano a New York dove realizzano documentari, videoclip e altri progetti. Chimienti ha collaborato a produzioni importanti come Gold Star (Victoria Negri, 2017), Last Supper (David Wexler, 2018), Happy Birthday to Me (Michael Reilly, 2018) e il documentario Madonna and the Breakfast Club (Guy Guido, 2019). I lavori di Jensen sono apparsi su “Pitchfork”, “Vice”, “Boiler Room”, “Out”, “The New Yorker” e al Walker Art Center. Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street è il loro primo lungometraggio da registi.

screamqueenstill

La critica:
Mutando rapidamente di tono, plasmando il proprio ritmo sui diversi materiali assemblati – ironico e rapido quando racconta il mondo folle delle convention di appassionati horror, ma puntuale nell’analisi storico-sociale del fenomeno – Scream Queen! My Nightmare on Elm Street alza il velo sull’ipocrisia di consolidate dinamiche economiche e commerciali che ancora oggi reggono l’industria hollywoodiana. Quasi fosse un ulteriore tassello dell’imprescindibile Lo schermo velato, racconta le fobie di un decennio attraverso una parabola per certi versi paradigmatica e per altri eccezionale, dando conto dei radicali cambiamenti intervenuti nel frattempo nella cultura pop, finalmente pronta ad ascoltare le urla di un final boy.
(Fabiana Proietti, da http://www.sentieriselvaggi.it)