Depraved

     F for Frankenstein

Depraved

di Larry Fessenden

depravedlocandinaUsa, 2019, 114′
Sceneggiatura: Larry Fessenden
Fotografia: James Siewert, Chris Skotchdopole
Montaggio: Larry Fessenden
Musica: Will Bates
Scenografia: April Lasky
Costumi: Sara Lott
Effetti speciali trucco: Pete Gerner, Brian Spears, Ashley K. Thomas
Interpreti: David Call (Henry), Joshua Leonard (Polidori), Alex Breaux (Adam), Ana Kayne (Liz), Maria Dizzia (Georgina), Chloë Levine (Lucy), Owen Campbell (Alex), Addison Timlin (Shelley)
Produzione: Larry Fessenden, Chadd Harbold, Jenn Wexler per Glass Eye Pix, Forager Films
Distribuzione: Yellow Veil Pictures

È una giornata qualsiasi per Alex, ma non finirà come le altre. Dopo aver peso i sensi si risveglia infatti in un altro corpo, assemblato da Henry, un ex medico militare ossessionato dalla volontà di ridare vita alla materia morta dopo aver visto troppe persone cadere in guerra senza che lui potesse far nulla. Ora Alex non esiste più, al suo posto c’è Adam, ma dargli la vita è stata la parte facile, fare i conti con il passato si rivelerà più difficile…

Note di regia:
Sono cresciuto negli anni Settanta, masticando quel tipo di narrazioni da strada alla Taxi Driver. Ma sono da sempre molto affezionato anche ai vecchi stereotipi dell’orrore. In un certo senso l’avevo fatta diventare la mia missione, fondere queste due cose: prendere i vecchi classici dell’horror come L’uomo lupo e rifletterli in una chiave più contemporanea, filmando con i colori intensi, le luci della strada, la recitazione naturalistica… tutti aspetti che ti fanno sentire nel momento.
(Larry Fessenden, da Rue-Morgue.com)

Larry Fessenden
Attore, regista, produttore, sceneggiatore, montatore e direttore della fotografia, è uno dei nomi fondamentali del cinema indipendente americano degli ultimi trent’anni. Nato a New York, dove vive e lavora, studia alla NY University, dove produce un primo lungometraggio in video, Habit, poi rifatto in pellicola nel 1997. Nel 1985, per realizzare il progetto di 4 ore Experienced Movers, fonda la compagnia Glass Eye Pix, con cui realizza le sue opere successive e quelle di altri filmmaker indipendenti (fra i nomi che ha aiutato figurano Jim Mickle, Ti West e Ana Asensio). Il pubblico italiano lo scopre nel 2002 quando il Torino Film Festival gli dedica un omaggio con la trilogia horror formata da No Telling (poi noto anche come La sindrome di Frankenstein), il già citato Habit e Wendigo. All’attività cinematografica affianca anche quella di musicista con la band Just Dessert, fondata nel 1987, e a vario titolo ha anche scritto libri e videogames. Depraved è il suo più recente lavoro da regista.

depravedfilm

La critica:
Adam non è però solo il protagonista del film, ma è anche il film stesso, un film-Frankenstein che introietta la pluralità di forme che hanno obbligato il cinema a disperdersi per poi ricucirsi in una forma nuova, una forma mostro, per alcuni. All’interno di Depraved convergono infatti, oltre ai precedenti film su Frankenstein e la sua creatura (…), anche differenti forme d’immagine, dalle elaborazioni grafiche, forme digitali astratte vicine al cinema sinestetico/cibernetico di Jordan Belson o John Whitney, utili per rappresentare lo stato allucinatorio e l’elaborazione delle informazioni del nuovo cervello di Adam, al materiale d’archivio, le riprese dalle telecamere di sorveglianza che custodiscono la memoria traumatica che sveglia la rabbia del mostro.
(Pietro Lafiandra, da Pointblank)