Nuove Tendenze – Dikotomiko Underground
Kill
di Nikhil Nagesh Bhat

India 2023, 118′
Sceneggiatura: Nikhil Nagesh Bhat, Ayesha Syed
Fotografia: Rafey Mehmood
Montaggio: Shivkumar V. Panicker
Scenografia: Tushar Kapoor, Sabyasachi Misra
Costumi: Rohit Chaturvedi
Interpreti: Lakshya (Amrit Rathod), Raghav Juyal (Fani), Tanya Maniktala (Tulika Singh), Abhishek Chauhan (Viresh Chatwal), Ashish Vidyarthi (Beni), Pratap Verma (Virat)
Produzione: Achin Jain, Hiroo Yash Johar, Karan Johar, Apoorva Mehta, Guneet Monga Kapoor per Sikhya Entertainment / Dharma Productions
Distribuzione: Blue Swan Entertainment
Prima nazionale
In programma Venerdì 29/11/24 – ore 20:00 – Spazioporto
La giovane Tulika Singh è costretta a prendere il Rajdhani Express per raggiungere la capitale dove l’aspetta un matrimonio combinato. Ma Amrit Rathod, il suo innamorato, aiutato dall’amico Viresh Chatwal sale sullo stesso treno per salvare l’amata. Il convoglio viene preso d’assalto da una banda di criminali e per Amrit, Tulika e Viresh inizia una battaglia per la vita.
Note di regia:
Fin dall’inizio ho preso molto sul serio il fatto che non volevo celebrare la violenza. Celebrarla è quasi come sostenerla. La violenza per la spavalderia, la violenza per lo sfarzo… non è qualcosa che voglio mostrare. Anche nel mio ultimo film, Apurva (2023), ho mostrato la violenza in modo tale che… si ripresenta. Non si può sfuggire alle sue conseguenze. In Kill, le conseguenze della violenza sono molto più raccapriccianti delle ragioni che l’hanno scatenata. C’è solo dolore e perdita da entrambe le parti.
(Nikhil Nagesh Bhat, da thehindu.com)
Nikhil Nagesh Bhat
Cineasta indiano, è nato a Patna, si è poi trasferito a Pune per i suoi studi. A metà degli anni Novanta, mentre viaggiava fra le due città, il treno su cui si trovava è stato assalito per rapina: l’evento gli è rimasto impresso diventando la base di Kill, che ha iniziato a scrivere nel 2016 per poi realizzarlo nel 2023. Diventato ormai celebre come regista d’azione, fra gli altri suoi lavori ci sono Saluun del 2009 e Apurva del 2023.

La critica:
Abbiamo l’action della stagione. Anzi no, abbiamo l’action horror della stagione. Un film indiano lungo 100 minuti, il che è un ossimoro. Girato con un budget risibile, secondo le leggende che pullulano sull’Internet. Passato con clamore a Toronto e al Tribeca, tanto che probabilmente in sala ne arriverà prima il remake già in progetto. Ambientato su di un treno notturno, come fosse un ultimate midnight meat train. Una carneficina senza tregua e senza requie. Senza pietà. Ininterrotta, interminabile, veloce velocissima. A mani nude o all’arma bianca, sovente utilizzando in modo più che creativo suppellettili fisse e mobili, dai lavabi agli estintori, dalle lenzuola di cuccetta ai tavolini. Un gioco al massacro in cui c’è del sociale, a detta del regista, nella misura in cui la vendetta è il valore che accomuna caste e classi le più disparate. Ho sgranato gli occhi, stretto i denti e serrato gli orifizi una, due, enne volte. Ho pensato a The Raid, a Snowpiercer, a The Sadness. Senza rimpiangerli, finalmente!
(Dikotomiko Cineblog)
