Nuove tendenze – Concorso Lungometraggi
Else
di Thibault Emin

Francia/Belgio, 2024, 102′
Sceneggiatura: Thibault Emin, Alice Butaud,, Emma Sandona
Fotografia: Léo Lefèvre
Montaggio: Ariane Boukerche
Musica: Shida Shahabi, June Ha
Scenografia: Gabrielle Desjean
Effetti speciali trucco: Florence Thonet, Anne Van Nyen
Supervisione effetti visivi: Arnaud Leviez
Interpreti: Matthieu Sampeur (Anx), Edith Proust (Cass), Lika Minamoto (Setsuko)
Produzione: Damien Lagougé per Les Produit Frais / Wrong Men North
Distribuzione: WT Films
In programmazione Martedì 26/11/24 – ore 22:15 – Savoia Cityplex
Anx e Cass si sono appena conosciuti quando un misterioso virus inizia a dilagare: ovunque, i corpi delle persone si fondono con gli oggetti. Bloccati nel loro appartamento, i due devono affrontare la terribile minaccia.
Note di regia:
Voglio credere che la nostra specie si stia evolvendo nel movimento verso l’Altro, andando sempre più lontano. Ancora più in là dell’incrocio di corpi, popoli e culture: verso l’incrocio di pensieri e identità. E verso qualcosa che esiste ancora solo nella fantasia o nella fantascienza: la connessione diretta e organica tra gli esseri. Un’idea spaventosa, certo, ma è compito del cinema toccare i limiti e scuotere le nostre certezze.
La storia e la filosofia di Else sono in totale simbiosi con un pensiero “pro-mutazione”, dove il confine tra naturale e artificiale scompare, e dove l’emozione prevale sulla violenza, e forse anche il femminile sul maschile. Il principio estetico del progetto incarna la sua filosofia: amare tutto, filmare la bellezza di ogni cosa, comprese quelle che normalmente troviamo ripugnanti.
(Thibault Emin)
Thibault Emin
Regista e sceneggiatore francese, cresciuto a Parigi con la passione per la fantascienza. Dopo aver studiato filosofia, decide di diventare regista. Alla scomparsa della madre, quando aveva 19 anni, si è immerso nel cinema: Kitano, Lynch e Cronenberg sono diventati la sua famiglia adottiva. Lo studio filosofico del cinema di fantascienza lo porta a fondare la dottrina metamorfica che diventerà il motore del progetto Else. Ha diretto fiction e documentari all’Università di Parigi 8, poi a La Fémis (tra cui il cortometraggio Else che ha costituito la base per il film), ha imparato a recitare, ha insegnato cinema, ha scoperto la povertà e ha sviluppato il progetto Else per 13 anni.

La critica:
Sotto la copertura del cinema di fantascienza, la storia prepara il terreno per il suo studio microscopico dell’alterità all’interno di quattro mura (…) Il nucleo proto-filosofico del film (che a volte si spinge a flirtare con il grottesco), la sua forma visiva, per quanto a volte opprimente, è innegabilmente eccezionale, sostenuta da un meraviglioso lavoro sull’atmosfera ipersensibile e sugli effetti speciali del film. Con questo primo lungometraggio incredibilmente speciale, Thibault Emin dimostra al di là di ogni dubbio di essere dotato di una vera voce e di aver indubbiamente creato un film di culto.
(Fabien Lemercier, da Cineuropa)
