Il sangue e la rosa

     Il bacio delle vampire

Il sangue e la rosa

di Roger Vadim

Titolo originale: Et mourir de plaisir
Francia/Italia, 1960, 83′
Soggetto: Claude Brulé, Claude Martin dal racconto Carmilla, di Sheridan Le Fanu
Sceneggiatura: Roger Vadim, Roger Vailland
Fotografia: Claude Renoir
Montaggio: Victoria Mercanton
Musica: Jean Prodromidès
Scenografia: Jean André, Robert Guisgand
Costumi: Marcel Escoffier
Interpreti: Mel Ferrer (Leopoldo De Karnstein), Elsa Martinelli (Georgia Monteverdi), Annette Stroyberg [come Annette Vadim] (Carmilla), Alberto Bonucci (Carlo Ruggieri), R.J. Chauffard (Dr. Verari), Gabriella Farinon (Lisa)
Produzione: Raymond Eger per Documento Film (Italia) / Films EGE (Francia)
Distribuzione: Paramount

In programmazione Sabato 30/11/24 – ore 17:00 – Spazioporto

Carmilla e suo cugino Leopoldo Karnstein, ultimi discendenti di una stirpe accusata di vampirismo, vivono in una villa della campagna romana. L’arrivo di Georgia, la fidanzata di Leopoldo, crea uno strano turbamento in Carmilla che inizia a identificarsi con la sua antenata Millarca, ritratta in un enorme quadro della residenza. La tomba di Millarca è l’unica a essere sfuggita alla profanazione perpetrata in passato dagli abitanti del villaggio: i resti della vampira non sono stati trafitti al cuore come con gli altri antenati…

Note di regia:
Volevo fare un film senza restrizioni, senza confini. È con questo spirito che ho girato Il sangue e la rosa. Un racconto rosa e nero al limite dell’impossibile. Un racconto modellato su uno strano volto. Il volto un po’ troppo attraente di una giovane contessa di ventidue anni… Il volto molto tenero di una vampira.
(Roger Vadim, da Le Monde, 1960)

Roger Vadim
Nato a Parigi da una famiglia di origini russe nel 1928, è stato regista, attore, romanziere e poeta. Nel 1947 abbandona gli studi in scienze politiche per darsi alla vita d’artista e diventa assistente alla regia, sceneggiatore, fotoreporter e giornalista, lanciando fra l’altro Brigitte Bardot (che diventerà la sua prima moglie). Sempre con lei debutta alla regia nel film Piace a troppi (1956). Carriera e vita si legano in seguito a altri volti femminili molto importanti, come Annette Stroyberg, Catherine Deneuve e Jane Fonda. Sebbene non associato direttamente al cinema fantastico, lascia nel campo un segno importante con Il sangue e la rosa (1960), Barbarella (1968) e Tre passi nel delirio (ancora 1968, di cui dirige il primo episodio, Metzengerstein). Scompare nel 2000.

La critica:
Quando Giorgia Monteverdi, vittima predestinata di Carmilla-Millarca, si tuffa (letteralmente) nel “sogno”, Vadim dà indiscutibile prova di talento per la messinscena di un onirismo cromatico tanto scarno quanto inquietante: misura dell’intenzionalità dell’accorgimento stilistico, il poemetto visivo fa da contrappunto macabro ai toni decadenti e al gusto francese decorativo ed estetizzante. (…) Il sangue e la rosa sviluppa il tema del vampirismo erotico in chiave lesbica (all’epoca scatenò polemiche proprio per la dimensione omosessuale) e si ispira liberamente, come altri film più o meno riusciti o famosi, a quel Carmilla (1872) dello scrittore Joseph Sheridan Le Fanu che “fissa il prototipo del vampiro femmina”.
(Tommaso La Selva, da Vampiria, Nocturno Dossier n. 1, giugno 2002)