Quiet Sheep

     Nuove tendenze – Concorso cortometraggi

Quiet Sheep

di Julien Fournier

Titolo originale: La Tranquillité des Moutons
Belgio, 2024, 13′
Sceneggiatura: Julien Fournier
Fotografia: François Schmitt
Montaggio: Pépé Chang
Musica: Yannick Franck, OLH
Scenografia: Patrice Mougeolle
Interpreti: Olivier Picard (Lucien), Danila Di Prinzio, Naëlle Mousdari
Produzione: Karim Ouelhaj, Florence Saâdi per Okayss con l’aiuto di Centre du Cinéma et de l’audiovisuel de la fédération Wallonie-Bruxelles, con il sostegno di Wallonie Image Production



Programma Visions – Mercoledì 27/11/24 – ore 17:00 – Savoia Cityplex

Un uomo fugge dalla realtà per rifugiarsi nelle profondità della sua mente.
Questa fuga in un luogo fuori dallo spazio e dal tempo ha un prezzo: il prezzo del sangue.
Mentre il suo corpo continua a evolversi nel mondo esterno, la sua coscienza cercherà di riportarlo alla realtà. Riuscirà a salvarlo?

Note di regia:
Sono partito dalla mia storia personale, nel tentativo di affrontare qualcosa che avesse a che fare con il risveglio o la lucidità. Ho deciso di usare la metafora e l’allegoria per dare corpo alla mia visione del mondo. Volevo anche utilizzare la sperimentazione sensoriale per cercare di trasmettere le mie sensazioni ed emozioni. In termini concreti, questo mi ha permesso di esplorare la reclusione mentale, la solitudine e la depressione.
Stilisticamente ho cercato una rappresentazione barocca e sperimentale della mente del protagonista. Per la scenografia mi sono ispirato molto a Dogville e Manderlay di Lars Von Trier. L’idea è stata di ispirarsi al surrealismo di Bunuel, Dalì o Il gabinetto del dottor Caligari, per far nascere l’idea senza passare per la razionalità.
(Julien Fournier)

Julien Fournier
Laureato in videografia all’Accademia di Belle Arti di Liegi (Belgio), ha trovato nel cinema il mezzo per esprimere la singolarità della sua visione. Sperimentale e sensoriale, la sua arte si distanzia dai codici narrativi, visivi, estetici e sonori convenzionali. Quiet Sheep (La Tranquillité des Moutons) segna il suo debutto come regista. Attraverso il suo approccio intimo e distintivo, persegue il desiderio di creare nuovi modi di guardare al cinema.