La sigla d’autore della sesta edizione del festival apre tutte le proiezioni in programma, ed è realizzata da Ivan Saudelli, in omaggio alla figura dell’Uomo Lupo, mostro simbolo dell’annata.
Per questa sigla ho voluto utilizzare una circolarità nella realizzazione, come metafora della metamorfosi che si tramanda da umano a bestia e viceversa, dove l’inseguito diventa inseguitore, in un vortice infinito.
Quella dei licantropi, non è una mutazione “gentile” come quella che viene trasmessa dai vampiri, ma primordiale e bestiale e, in questo processo, protagonista è la luna e l’influenza che ha sulla nostra morale, come se fosse ambigua e incerta, come se ci fosse della bestialità dormiente in ognuno di noi, pronta a riemergere dalla notte dei tempi.
(Ivan Saudelli)
Ivan Saudelli
Nasce a Taranto nel 1981 e sin da bambino sviluppa un accanito interesse per l’arte e il cinema. Frequenta i corsi di regia cinematografica presso La Sapienza di Roma e successivamente quelli di marketing e comunicazione dello spettacolo. Nel 2007 prende parte a un tirocinio presso la BBC di Londra per circa 6 mesi, ricoprendo ruoli televisivi e cinematografici (tra cui quello di assistente della seconda unità nel film Sherlock Holmes di Guy Ritchie). Nel 2011 dirige il suo primo cortometraggio, Overture, visione distopico-industriale della realtà tarantina, seguito nel 2013 da Icaro, storia di un ragazzo che si affaccia al futuro con le paure di un bambino. Tra un corto e l’altro lavora come videomaker, dirigendo spot, videoclip musicali e backstage per importanti case di produzione come la Colorado e la Dinamo film. Il suo terzo cortometraggio, Pluto, è l’ultimo capitolo della sua “trilogia della forma”. Attualmente è impegnato nella scrittura del suo primo lungometraggio.
