Piove

     Nuove tendenze – Fuori Concorso

Piove

di Paolo Strippoli

Italia/Belgio, 2022, 93′
Soggetto: Jacopo Del Giudice
Sceneggiatura: Jacopo Del Giudice, Paolo Strippoli e Gustavo Hernandez
Fotografia: Cristiano Di Nicola
Montaggio: Marco Spoletini
Musica: Raf Keunen
Scenografia: Nello Giorgietti
Costumi: Nicoletta Taranta
Interpreti: Fabrizio Rongione (Thomas Morel), Francesco Gheghi (Enrico Morel), Cristiana Dell’Anna (Cristina), Aurora Menenti (Barbara), Leon de la Vallée (Gianluca), Ondina Quadri (Alice), Orso Maria Guerrini (Ferrini)
Produzione: Marina Marzotto e Mattia Oddone per Propaganda Italia e GapBusters, in associazione con Polifemo
Distribuzione: Fandango

Evento Preview – In collaborazione con Vicoli Corti

A Roma piove e l’acqua si raggruma nelle fogne sotto forma di una melma nerastra, con esalazioni di vapore in grado di liberare i sentimenti più oscuri e repressi di chi ci entra in contatto. Come accade nella famiglia Morel, tra Thomas e suo figlio Enrico. Dalla morte di Cristina, moglie e madre, in un incidente d’auto che si poteva evitare, l’amore ha ceduto il posto a una convivenza forzata, con i due che hanno smesso di parlarsi. Ora sono anime cariche di rabbia, imprigionate in una Roma che assomiglia a loro: cupa, nervosa, sul punto di esplodere.

Note di regia:
L’ambientazione di Piove è una Roma lontana dagli estremi. Non è la periferia più difficile né i quartieri dell’alta borghesia. La “grande bellezza” è lontana chilometri. È una Roma intrisa di quotidianità, fatta di palazzoni che sovrastano i protagonisti diventando veri e propri personaggi del film. È una Roma tinta d’argento, incorniciata dal cielo d’inverno. Ma il pallore della città è spezzato dalle frequenti visioni horror, incursioni violente anche da un punto di vista cromatico.
Il mio intento era fare di Piove un film drammatico che scivolasse lentamente in una spirale d’orrore, fotografando nevrosi e debolezze del mondo in cui viviamo attraverso il filtro del genere. Volevo che Piove fosse ciò che da spettatore più amo e cerco costantemente: un horror con un cuore.
(Paolo Strippoli)

Paolo Strippoli
Regista e sceneggiatore pugliese, ha studiato cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia, realizzando poi i corti In un mondo violento, Summer’s End, The Loony Boxer, Nessun dorma (vincitore di Puglia Show al Festival del Cinema Europeo di Lecce 2019), Mio fratello e Senza tenere premuto (Premio Unisalento al Festival del Cinema Europeo di Lecce nel 2020). Nel 2021, l’esordio nel lungometraggio con A Classic Horror Story (co-diretto con Roberto De Feo) gli è valso il Cariddi d’Argento al Festival di Taormina. Il successivo Piove viene presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città.

La critica:
Strippoli realizza un dramma-horror che è tanto più realistico e duro quanto più sembra astrarsi nelle forme del genere puro. La pioggia in questo senso ha una consistenza grumosa, viscida, possiede un peso come in una pellicola di Hideo Nakata e rende le vie dell’Urbe più spettrali, oscure, tali da farle stringere addosso ai personaggi. Ma è anche qualcosa che sta lì come a dover lavare le colpe che il suo fango inevitabilmente amplifica. In questo senso, e in barba alla sua prospettiva intima, “piccola”, di dramma familiare, Piove è anche un film epico, nel senso etimologico del racconto delle grandi gesta necessarie a rifondare l’umanità.
(Davide Di Giorgio, da duels.it)